A soli 10 km dal centro di Torino, immersa in un contesto di regale bellezza, si trova la Palazzina di Caccia di Stupinigi, che, con i suoi magnifici spazi, è location ideale per ospitare eventi di varia natura.
Gli spazi attualmente utilizzati per ospitare eventi e manifestazioni ubicati nella manica di Levante della Palazzina di Caccia di Stupinigi, furono nel tempo destinati ad usi diversi. Nel progetto iniziale furono adibiti a canili con soprastanti alloggi di servizio. Alla fine del ‘700 gli spazi vennero trasformati in scuderie con pavimenti in cotto, serramenti, mangiatoie e rastrelliere in legno. Nel 1826, in coincidenza con la costituzione a Stupinigi di un giardino zoologico dotato di menageria e serragli, la manica curvilinea venne attrezzata per ospitare un elefante proveniente dall’Egitto. Agli inizi del 1850 furono riattrezzate, rinnovate e collegate insieme la scuderia in curva usata per ospitare il pachiderma e la più grande delle sue scuderie ducali, mentre la scuderia retta, che ospitava i cavalli da carrozza fu a poco a poco dimessa e utilizzata stabilmente a Citroniera.
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Speculare alla Citroniera di Levante, la Citroniera di Ponente, venne realizzata con gli stessi materiali. Incominciata nel 1791, vide il suo completamento nel 1797. Dismessa dall’originaria funzione, anch’essa fu adibita in modo stabile al ricovero dei citroni.
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E’ il cuore della Palazzina. Ha forma ellittica ed è posto nell’intersezione della croce di sant’Andrea, dove sono ospitati gli apparamenti del Re e della Regina. Concepito interamente nell’architettura e nella decorazione da Filippo Juvarra, venne affrescato fra il 1731 ed il 1733 dai fratelli Domenico e Giuseppe Valeriani sul tema della caccia. E’ stato luogo di feste e di matrimoni reali.
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La settecentesca scuderia Juvarriana fu trasformata prima in sala di intrattenimento per la Corte e, nel Novecento, in Galleria dei Ritratti. Alle pareti sono appesi dodici medaglioni ovali tardo settecenteschi scolpiti in legno, raffiguranti la genealogia degli antichi Conti sabaudi e, al centro, del salone si trova l’imponente scultura originale de Il Cervo di Francesco Ladatte (1766) in bronzo, rame e foglia d’oro, sostituita sul tetto a padiglione della Palazzina da una copia modellata da Riccardo Cordero nel 1992.
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Risalente al periodo di costruzione del corpo delle scuderie di Levante, su progetto di Ludovico Bo, dal 1788 al 1792, l’ambiente che oggi è denominato Sala Camini, è il luogo ricavato dall’insieme degli alloggi destinati ai gentiluomini di corte e ai relativi locali per i loro valletti. Divenne un ambiente unico in seguito a una radicale ristrutturazione avvenuta a inizio Novecento. Mantiene la volta originale a cassettoni e si leggono ancora chiaramente, sulla pavimentazione in cotto, le tracce dei tramezzi in legno che separavano i vari ambienti, mentre sulla parete rivolta verso la corte interna, restano i magnifici camini marmorei in dotazione ai singoli appartamenti che ora costituiscono una suggestiva infilata sulla parete affacciata verso la corte interna.
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Gli ambienti del cosiddetto “Ufficio di Bocca” assolvevano al compito della preparazione dei pasti, delle tavole e della conservazione del cibo ed erano in parte adibiti a cantina e bottiglieria. Rimaneggiati nel corso dell’Ottocento i locali conservano ancora infissi e arredi storici, quali camini, fornelli, stufe, grandi lavandini e centrali termiche impiegate per il riscaldamento delle sale dell’appartamento sovrastante. La grande cucina, intorno alla quale si snodano gli altri ambienti è direttamente collegata con una scala e un calapranzi alla Sala da Pranzo e all’attigua Sala da Gioco dell’Appartamento di Levante.
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Spazio antistante il Salone Centrale, delimitato da una maestosa cancellata in ferro.
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E’ possibile organizzare visite esclusive al museo, al di fuori del consueto orario di apertura, per offrire un’esperienza unica e speciale in un contesto storico e artistico di rara bellezza.
E’ necessaria la presenza di una guida per garantire la tutela degli spazi museali.
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